Lavoro sportivo: le misure previdenziali

Fornite istruzioni sull’applicazione delle disposizioni previste in materia dal D.Lgs. n. 163/2022 correttiva della Riforma dello sport (INPS, circolare 22 settembre 2025, n. 127).

L’INPS ha fornito indicazioni in merito alle misure previdenziali previste dalla Riforma dello sport (D.Lgs. n. 36/2021) come modificata e integrata dal D.Lgs. n. 163/2022 che ha riordinato e riformato le disposizioni in materia di enti sportivi professionistici e dilettantistici, nonché di lavoro sportivo.

In particolare, il D.Lgs. n. 36/2021 ha introdotto la definizione di “lavoratore sportivo”, senza distinzione fra settore professionistico e settore dilettantistico, e ha disposto l’iscrizione dei lavoratori sportivi subordinati al “Fondo Pensione Sportivi Professionisti” gestito dall’INPS. Il Fondo ha assunto, dal 1° luglio 2023 (data di entrata in vigore del decreto legislativo in argomento), la denominazione di Fondo pensione dei lavoratori sportivi (FPSP). Agli iscritti è stata applicata la disciplina previdenziale di cui al D.Lgs. n. 166/1997. Ricorrendone i presupposti, al suddetto Fondo sono iscritti inoltre i lavoratori sportivi autonomi, anche nella forma di collaborazioni coordinate e continuative ai sensi dell’articolo 409, comma 1, n. 3 del Codice di procedura civile, operanti nei settori professionistici.

Peraltro, il comma 2 del medesimo articolo 35 stabilisce che nell’area del dilettantismo i lavoratori sportivi, titolari di contratti di collaborazione coordinata e continuativa o che svolgono prestazioni autonome, hanno diritto all’assicurazione previdenziale e assistenziale. A tal fine i medesimi sono iscritti alla Gestione separata di cui all’articolo 2, comma 26 della Legge n. 335/1995, con l’applicazione del relativo regime previdenziale.

Il fondo FPSP

La circolare in commento, tra l’altro, riepiloga le principali regole vigenti ai fini della determinazione del diritto e della misura per la maturazione dei requisiti utili per il conseguimento dei trattamenti pensionistici a carico del FPSP, quali,

– annualità contributiva utile ai fini delle prestazioni: a prescindere dall’appartenenza o meno al settore dilettantistico o al settore professionistico, l’annualità minima di contribuzione richiesta ai fini della copertura assicurativa per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti (IVS) utile per il diritto a pensione è fissata in 260 contributi giornalieri. Posto che l’anzianità contributiva per i lavoratori iscritti al FPSP è espressa in giornate, considerando l’anno lavorativo convenzionale di 312 giorni, cui corrispondono 12 mesi, ciascuno dei quali di 26 giorni, ai fini del perfezionamento dell’annualità contributiva prevista si deve tenere conto, oltre che del numero dei contributi giornalieri richiesti annualmente (260), anche dell’anzianità assicurativa utile per la copertura degli anni richiesti dalla legge per la concessione della prestazione, ossia dell’arco assicurativo temporale che deve trascorrere dalla data del primo contributo versato e accreditato al FPSP fino alla decorrenza della pensione (ad esempio, nel caso della pensione di vecchiaia, almeno 20 anni);

– rapporti tra contribuzioni diverse come la contribuzione FPSP e la contribuzione versata o accreditata presso l’AGO-FPLD e la Gestione autonoma CD/CM;

– contribuzione utile ai fini della pensione di vecchiaia anticipata in favore dei soggetti iscritti al FPSP alla data del 31 dicembre 1995;

– contribuzione utile ai fini della pensione anticipata e di vecchiaia in favore dei soggetti iscritti al FPSP dal 1° gennaio 1996 e dal 1° luglio 2023;

– contribuzione estera in qualità di lavoratore sportivo;

– retribuzione pensionabile. Il massimale giornaliero di retribuzione pensionabile e massimale di retribuzione imponibile.

Infine, sono inclusi anche gli argomenti relativi al calcolo della pensione per anzianità contributiva, le prestazioni pensionistiche erogate dal FPSP, ecc.

 

 

Contratto di noleggio ed esclusione dalla ritenuta per gli intermediari

Arriva una risposta dell’Agenzia delle entrate in merito all’applicazione della ritenuta d’acconto per le provvigioni da corrispondere agli intermediari inerenti a rapporti di commissione, di agenzia, di mediazione, di rappresentanza di commercio e di procacciamento di affari (Agenzia delle entrate, risposta 18 settembre 2025, n. 250).

Il comma 1 dell’articolo 25-bis del D.P.R. n. 600/1973 prevede l’applicazione di una ritenuta d’acconto sulle provvigioni corrisposte per prestazioni inerenti a rapporti di commissione, agenzia, mediazione, rappresentanza di commercio e procacciamento di affari.

La circolare del Ministero delle Finanze n. 24/1983 specifica che:
– la provvigione da assoggettare a ritenuta è costituita oltre che dal compenso per l’attività svolta dal commissionario, dall’agente, dal mediatore, dal rappresentante di commercio e dal procacciatore d’affari anche da ”ogni altro compenso inerente l’attività prestata dagli anzidetti soggetti, ivi compresi i rimborsi spese”;
– l’elencazione dei rapporti contenuta nell’articolo 25-bis è da considerarsi tassativa. Di conseguenza, la ritenuta non si applica ad altri rapporti anche se presentano affinità, come contratti di mandato (con o senza rappresentanza), di spedizione e figure similari.

 

Sono assoggettate a ritenuta solo le provvigioni percepite per le attività specifiche dei rapporti citati. Non sono ricomprese le provvigioni per attività svolte per conto di altri ma non rientranti in tali rapporti (es. compensi percepiti da un agente per l’attività di depositario o spedizioniere).

 

L’Agenzia ribadisce le definizioni civilistiche dei rapporti:

  • il commissionario è un mandatario senza rappresentanza la cui attività è limitata dalla legge alla compravendita (art. 1731 c.c.);
  • l’agente assume stabilmente l’incarico di promuovere la conclusione di contratti per conto di un’altra parte (art. 1742 c.c.);
  • il mediatore mette in relazione due o più parti per la conclusione di un affare senza essere legato ad alcuna di esse (art. 1754 c.c.);
  • il procacciatore d’affari si impegna, anche occasionalmente, a raccogliere proposte di contratti o ordinazioni senza un vincolo di stabilità.

Ciò posto, nel caso della società istante, che ha sviluppato un software per il noleggio online di abbigliamento, che conclude per conto di un “Partner” contratti di noleggio in nome proprio e che chiede se i compensi percepiti per questi contratti debbano essere assoggettati alla ritenuta d’acconto prevista dall’articolo 25-bis del D.P.R. n. 600/1973, l’Agenzia risponde che, nel caso specifico, l’attività di noleggio dei beni disponibili sulla piattaforma non rientra in nessuno dei rapporti elencati nell’articolo 25-bis. Pertanto, si ritiene che i compensi percepiti per tale attività non debbano essere assoggettati alla ritenuta a titolo d’acconto prevista dalla norma in esame.

CCNL Cooperative Sociali: siglato il verbale per l’inquadramento degli educatori socio-pedagogici

Per gli educatori aumento temporaneo in busta paga da novembre e nuovo inquadramento superiore

Lo scorso 17 settembre 2025 si è svolto l’incontro tra le Organizzazioni sindacali Fp-Cgil, Cisl-Fp, Fisascat-Cisl, Uil-Fpl, Uiltucs e le Associazioni datoriali Agci Imprese Sociali, Confcooperative Federsolidarietà, Legacoop Sociali che si è concluso con la sigla del verbale di accordo per la definizione dell’inquadramento e del trattamento economico degli educatori professionali socio-pedagogici ai sensi della L. 205/2017 ed in conformità con il CCNL vigente.

L’accordo stabilisce che dal 1° novembre 2025, gli educatori inquadrati nel profilo D1 avranno diritto a un elemento temporaneo aggiuntivo sulla retribuzione mensile di un importo pari a 82,00 euro.

Dal 1° gennaio 2026, questi stessi educatori passeranno al definitivo e superiore livello di inquadramento D2. Al momento di questo passaggio, l’importo suddetto non verrà più erogato.

L’importo temporaneo, infine, sarà riportato in busta paga come “ETDR educatore” e non sarà mantenuto in caso di progressione di livello o mansione del lavoratore.

 

Gestione Dipendenti Pubblici: aggiornate le procedure

Al via due nuovi applicativi all’interno del Cassetto previdenziale del contribuente (INPS, messaggio 19 settembre 2025, n. 2730).

Con il messaggio in commento, l’INPS ha comunicato alcune modifiche nella gestione digitale delle posizioni assicurative dei dipendenti pubblici. A partire dal 1° ottobre 2025, verrà definitivamente interrotta la possibilità per i datori di lavoro di intervenire manualmente tramite “Nuova Passweb” sui conti assicurativi dei dipendenti iscritti alle casse CPDEL, CPS, CPI e all’ex INADEL.

L’Istituto ha infatti sviluppato un nuovo strumento, denominato “Sistemazione del Conto Assicurativo tramite Denuncia precompilata (SCAD)“, che sostituirà le funzionalità manuali precedenti. Questo applicativo:

– presenta un’interfaccia simile a “Nuova Passweb”, per facilitare la transizione;
– genera automaticamente flussi a “Variazione“, integrati con i dati contributivi esistenti;
– permette all’operatore di modificare e integrare i dati proposti;
– trasmette direttamente all’INPS le denunce complete.

Inoltre, sarà disponibile l’applicativo “Banca dati contributiva“, che raccoglie tutte le denunce storiche trasmesse dalle amministrazioni e dagli enti gestiti in passato dalla Direzione generale degli istituti di previdenza del Ministero del tesoro e dall’INPDAP.

Possono accedere ai nuovi applicativi:

– SCAD: operatori già abilitati al Cassetto previdenziale del contribuente con delega per “Compilazione manuale DMA“;
– Banca dati contributiva: operatori con delega per “Visualizza DMA“.

Una novità riguarda anche le pubbliche amministrazioni: per i periodi precedenti al 31 dicembre 2004, la trasmissione delle denunce tramite SCAD consente di considerare assolti gli obblighi contributivi, senza necessità di fornire prova dei relativi versamenti, secondo quanto previsto dalla Legge di bilancio 2024.

Continuano a essere modificabili manualmente in “Nuova Passweb” le posizioni assicurative degli iscritti a:

– CTPS (Cassa Trattamenti Pensionistici di Stato);
– CPUG (Cassa per le Pensioni agli Ufficiali Giudiziari);
– ex ENPAS.

Infine, i manuali utente dei nuovi applicativi saranno disponibili sul sito nell’area dedicata ai dipendenti pubblici a partire dal 1° ottobre 2025.

CCNL Agenzie di stampa: prosegue la trattativa per il rinnovo contrattuale

Il rinnovo del contratto dei Poligrafici che resta vincolato all’accordo sul Fondo Casella

Il 17 settembre scorso, come riporta un comunicato congiunto delle Sigle sindacali, le OO.SS. Slc-Cgil, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil si sono incontrate insieme alla Parte datoriale Fieg per discutere, con le delegazioni regionali, del rinnovo contrattuale dei Poligrafici. 

La Fieg ha sin da subito messo in chiaro alcune cose: il rinnovo della parte economica è vincolato all’accordo sul Fondo Casella. Dal canto loro, le Sigle sperano che le cose possano sistemarsi prima della fine del mandato dell’attuale commissario, vale a dire entro il 17 novembre prossimo, così da poter avviare le procedure di rinnovo.

Tra i temi sui quali si punta maggiormente, oltre all’aspetto economico, vi sono: classificazione del personale e inquadramento delle nuove professionalità. Temi che verranno affrontati nel prossimo incontro, calendarizzato in tempi brevi.